IL MIO BLOG

A chi importa?

Francesco Giacovazzo

  • da Francesco Giacovazzo
  • Saggezza

 

 Ogni mese, un discepolo era solito scrivere al Maestro un breve resoconto del suo progresso.

 

Il primo mese, gli scrisse: “Provo un’espansione di coscienza e sperimento la mia unità con l’universo”.

Il Maestro sorrise e gettò la lettera nel cestino.

 

Il mese seguente, il discepolo gli scrisse: “Ho finalmente scoperto che il Divino è presente in tutte le cose”.

Il Maestro rimase impassibile.

 

Al terzo mese, le parole del discepolo esprimevano con entusiasmo: “Il mistero dell’Uno e dei molti mi è stato rivelato e sono in uno stato di totale meraviglia”.

Il Maestro scosse la testa e ancora una volta gettò via la lettera.

 

Nella lettera seguente il discepolo asseriva: “Nessuno è mai nato, nessuno vive, nessuno muore, perché l’ego non esiste”.

Il Maestro alzò le braccia al cielo in un gesto di disperazione.

 

Passò un mese, poi due, poi cinque e infine, dopo un anno di silenzio, il Maestro ritenne fosse giunto il momento di ricordare al discepolo che era suo dovere tenerlo informato sul suo progresso spirituale.

Il discepolo scrisse: “A chi importa?”

 

Quando il Maestro lesse questa frase, il suo volto s’illuminò di profonda soddisfazione.

 

Francesco Giacovazzo

"Se non riesco a ricevere e a dare energia sessuale con il mio sesso opposto, io faccio in modo di farlo con il mio stesso sesso. Questa energia trova comunque il modo di circolare."

Francesco Giacovazzo

  • da Francesco Giacovazzo
  • Amore

 

Questa mattina ho appreso che il bravo Salvatore Brizzi è stato bannato da Facebook per un articolo da lui pubblicato sull’omosessualità. Incuriosito sono andato a leggere questo “impudente” articolo.

Mi rendo conto che la tematica trattata da Brizzi è molto dolente ed è sintomatico tutto ciò che in effetti è successo. Da bravo alchimista Salvatore sa che provocare certe ferite fa uscire mostri di dolore che prima o poi devono essere spurgati dalla nostra coscienza e sono convinto che lui questo lo ha fatto molto coscienziosamente e più che solidarietà ha bisogno di tutta la nostra lucidità e presenza.

Io non credo che molti abbiano capito il perché il suo articolo abbia suscitato tanto scalpore. Non credo sia per il suo pensiero sul rapporto anale! C’è qualcosa che se ben compreso può portare a termine tutte queste inutili battaglie sui diritti omosessuali che nessuno può e deve in alcun modo violare anche perché non si potrebbe pur volendo!

"La Responsabilità, quella vera, è la distanza che separa noi dal mondo"

Francesco Giacovazzo

  • da Francesco Giacovazzo
  • Amore

 

“Vedi il problema non è che tu sia o non sia Dio 

Ma che se Dio fosse te, staremmo nella merda!” 

Raffaele mentre mi scappava la cacca sull’autobus 

“Siamo responsabili di tutto tranne che di noi stessi” 

Non ricordo chi l’ha detto

 

 Ti avviso che questo articolo non sarà una passeggiata. Ho intenzione di farti male fino a farti sanguinare le gengive.

Voglio parlarti di Responsabilità e per farlo devo chiarire prima alcune cose.

Secondo te, noi, io e te, siamo uguali?

"Così è la vita."

Francesco Giacovazzo

  • da Francesco Giacovazzo
  • Saggezza

 

 

Un tempo esistevano due templi rivali. I due maestri che ne erano a capo erano così nemici tra di loro da imporre ai rispettivi seguaci di non guardare mai il tempio avversario. Ciascuno dei due maestri aveva un ragazzo che lo serviva, andava a fare commissioni per lui. Il prete del primo tempio disse al suo ragazzo:”Non rivolgere mai la parola all’altro ragazzo. Quella è gente molto pericolosa!” Ma i ragazzi sono ragazzi. Un giorno si incontrarono per la strada e il ragazzo appartenente al primo tempio chiese all’ altro: “dove vai?”

 L’altro rispose: “vado dove mi porta il vento”; probabilmente al tempio aveva ascoltato gli insegnamenti zen, e quindi potè dare una risposta che è una pura sentenza, è puro Tao.

 Il primo ragazzo si sentì molto imbarazzato e non riuscì a trovare nulla da ribattere. Al ritorno, andò dal suo maestro e gli raccontò l’ accaduto. “Ti avevo avvertito” lo rimproverò il maestro, “ma tu non mi hai ubbidito. Ora ascolta, domani ti fermerai ancora nello stesso posto e quando arriverà gli chiederai: ‘Dove vai?’ Il ragazzo ti risponderà: ‘Vado dove mi porta il vento’. Allora tu gli dirai così: ‘E se non avessi le gambe? Visto che l’ anima è incorporea e il vento non può portare l’ anima ovunque! Che cosa faresti in quel caso?’”

 Il ragazzo continuò a ripetersi queste parole per tutta la notte e al primo mattino si fece trovare allo stesso punto del giorno prima. Quando l’altro ragazzo passo lo salutò e con aria sicura gli domandò: “dove vai?”

 E l’altro ragazzo rispose: “Vado al mercato a comprare un po’ di verdura.” A quel punto che cosa poteva fare con la filosofia che aveva imparato?

 

Francesco Giacovazzo

  • da Francesco Giacovazzo
  • Rivelazioni

Il  sole faticava a passare attraverso lo spesso strato di nubi. Il vento accelerava il suo battito ma nessuno sembrava farci caso. Raffaele giocherellava con il cucchiaino nella tazzina vuota di caffè e mi fissava.

“Molti confondono l’immortalità con l’eternità; pensano siano la stessa cosa.”

Stavamo parlando degli antichi alchimisti e della loro infaticabile ricerca della pietra filosofale, dell’elisir di lunga vita. Mi disse che chi intraprendeva il percorso alchemico lo faceva soprattutto e innanzitutto per quello: voler sopravvivere alla morte.